Il decesso di una persona fisica apre la fase della successione, che deve seguire tutta una serie di regole e meccanismi previsti per legge affinché gli eredi possano entrare nella disponibilità dei beni.

Questo principio vale in linea generale e attiene anche e quelle che sono le giacenze presenti nelle banche presso le quali il defunto intratteneva i propri rapporti.

Ci possono essere delle situazioni particolari che si presentano agli eredi e, in quanto tali, devono essere gestite nel miglior modo possibile, richiedendo degli adempimenti che possono sembrare non dovuti in apparenza.

Torneremo tra poco sul punto, ma prima vediamo alcuni presupposti.

COSA FARE?

La prima cosa da fare è certamente quella di presentare la dichiarazione di successione presso la banca (o le banche) presso la quale il de cuius aveva rapporti.

Gli istituti di credito possono compiere operazioni su tutte quelle che erano le disponibilità della persona che viene a mancare, infatti, solamente dopo che sia data prova da parte degli eredi della dichiarazione di successione.

In mancanza di tale attestazione, infatti, non c’è prova di chi siano in soggetti chiamati all’eredità.

ATTENZIONE!

Prima di svincolare le somme in favore degli eredi, la banca potrebbe chiedere ulteriori adempimenti.

Si tratta di una dichiarazione di atto notorio.

DI COSA SI TRATTA?

È una dichiarazione giurata, ricevibile sia da parte del notaio oppure, in alternativa, da parte di due soggetti, estranei all’eredità.

Questi ultimi devono, previo giuramento, attestare che oltre alle persone fisiche chiamate all’eredità non ci siano altri soggetti nei riguardi dei quali la legge possa prevedere alcune quote di eredità.

LA BANCA PUÒ CHIEDERE ATTO DI NOTORIETÀ AGLI EREDI?

La risposta è sì e vediamo perché.

Come dicevamo prima, sembrerebbe trattarsi di un adempimento non dovuto, in quanto tutti i dati della successione compaiono già nella dichiarazione di successione.

In realtà la banca è responsabile nei confronti di tutti gli eventuali aventi diritto che non sono stati indicati nella dichiarazione di successione.

In sostanza, disponendo delle somme o dei titoli del defunto in favore dei soggetti indicati nella dichiarazione di successione, qualora quest’ultima non comprenda altre persone aventi diritto alle quote ereditarie, gli aventi diritto potrebbero richiedere alla banca quanto di loro spettanza.

E la banca avrebbe l’obbligo di rifondere a tali soggetti quanto indebitamente versato in favore di altri, senza poter eccepire alcunché.

Alcuni istituti di credito ritengono sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ossia un documento scritto e redatto dalla persona interessata e autenticato da parte di un notaio oppure da un funzionario comunale (articolo 47 Dpr 445/2000).

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